“La vita è quella cosa che ti accade
mentre sei impegnato in altri programmi”.
John Lennon
Chi sono
Sono una Psicologa e Psicoterapeuta a orientamento analitico junghiano, abilitata alla professione con iscrizione all’Albo degli Psicologi del Piemonte n°7459. Mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Torino con votazione di 110/110 con la tesi magistrale dal titolo “La percezione infantile della psicopatologia genitoriale: un’analisi fra vulnerabilità e resilienza”. Ho iniziato a svolgere la mia attività clinica all’interno delle strutture pubbliche presso l’ASL TO 1 e durante gli anni di studio/lavoro ho portato avanti diverse iniziative sia in ambito artistico e musicale, sia per quanto riguarda la divulgazione scientifica. Ho collaborato con il Comune di Torino e diversi enti e associazioni per vari progetti e continuo ad interessarmi di tematiche sociali e no-profit.
Ho concluso la scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento analitico junghiano presso la Scuola Li.S.T.A. con sede a Milano di cui sono diventata docente nel 2022 ( https://www.scuolalista.it/elisabetta-vaira/ ) e presso cui svolgo attività di consulenza e ricerca, in particolare sul tema del trauma. Nel 2022 ho conseguito il primo livello di terapia Emdr.
La mia attività lavorativa si svolge principalmente nel mio studio privato attraverso colloqui di consulenza e psicoterapia con adulti, adolescenti e minori in via Capellina 13 a Torino.
Aree di intervento
- Ansia, Ansia generalizzata, Panico e attacchi di panico
- Depressione
- Fobie e paure irrazionali
- Ipocondria
- Sostegno psicologico alle fasi di cambiamento, del lavoro, della vita, della coppia
- Disorientamento affettivo e relazionale
- Problemi di coppia, legati alla nascita di un figlio, perdita dell’intimità, crisi relazionali
- Problemi familiari, tradimento, cambiamento nelle dinamiche familiari, violenza
- Incapacità di trovare un senso alla vita e nella particolare situazione che si sta vivendo
- Problemi di autostima e autoefficacia
- Incapacità di esprimersi, fiducia in se stessi, senso di colpa
- Dipendenze e abuso
- Difficoltà di controllo sulla rabbia e la collera
- Sofferenza psichica connessa a lutto, malattia o disabilità
- Sostegno alla genitorialità, alle fasi di vita del bambino, dell’adolescente e dell’adulto
- Gestione di eventi stressanti sul profilo personale, del lavoro o sociale
- Manifestazioni psicosomatiche
- Disturbi di ordine nevrotico, conflitti, difficoltà di scelta
- Disordini alimentari
Metodo e Obiettivi
Il mio approccio terapeutico si basa sulla comprensione di se stessi, sull’accettazione dei propri limiti favorendo la presa di consapevolezza delle proprie risorse per iniziare il cambiamento che si desidera attuare della propria vita. È mio specifico obiettivo indagare e fare luce sulla confusione che accompagna l’individuo, in modo che questo possa essere uno stimolo alla comprensione di ciò che è stato o che è fonte di sofferenza, creando le basi affinché egli possa autonomamente imparare a leggere se stesso, i suoi pensieri, le sue emozioni e la realtà che lo circonda.
Ogni domanda ha la risposta che si merita.
Un mio professore dell’Università durante le lezioni recitava “ogni domanda ha la risposta che si merita”. Era semplice notare sul viso di noi studenti un’espressione ambigua. Infatti, il nostro professore ci aveva appena svelato una verità, semplice, concreta, quasi afferrabile, ma – chissà per quale motivo – nessuno di noi aveva mai riflettuto davvero su questa considerazione vestita con i panni dell’ovvio.
Questa frase fu preziosa e utile non solo durante il corso di laurea, ma ha influenzato profondamente la mia visione delle persone. Paziente dopo paziente ho preso consapevolezza di quanto spesso la mente delle persone sia colonizzata da innumerevoli punti interrogativi. Ma quante di queste domande hanno una risposta? Oppure, quante di queste domande possono avere delle risposte che portano al cambiamento desiderato? Imparare a farsi le giuste domande è un’arte più raffinata di quel che si possa pensare, riuscire a riconoscere ciò che ci distrae dalla giusta formulazione appare spesso straziante.
Nel mio metodo di lavoro questa riflessione è la cornice in cui il paziente può dipingere, completare, arricchire o personalizzare il quadro della propria esistenza. Riuscire a riconoscere cosa impedisce di formulare le domande giuste, autentiche, sincere è l’inizio di un lavoro essenziale per trovare le risposte che tanto andiamo cercando o che, a volte presi dallo sconforto, pensiamo che non ci siano.